SEASE Journal, una raccolta di storie di mare e di terra, selezionate da Alberto Coretti - fondatore di Sirene Magazine - e raccontate dai nostri ambassador. Immergiti in esperienze mozzafiato che nutrono l'anima, celebrano la bellezza della natura incontaminata e l'avventura in tutto il mondo.

Anche in Patagonia, per un marinaio e la sua barca la terra non finisce dove il Capo lascia spazio al mare aperto ma un attimo prima: nell’ultimo yacht Club dove ha trovato ormeggio e ospitalità. L’estremo approdo prima dell’Horn è il Club Naval de Yates Micalvi a Puerto Williams, sul canale di Beagle, in Cile.

È lo yacht club più a sud del mondo, fondato nel 1985. Oltre alla latitudine, a rendere unico questo circolo velico è la sua sede. Il Club è stato ricavato all’interno di un’imbarcazione arenata, il Micalvi da cui trae il nome. Varata nel 1925, lunga 55 metri, era in origine una nave mercantile tedesca, venduta nel 1931 al governo cileno con un carico di munizioni. Dopo varie traversie e diversi restauri, nel 1976 è stata dichiarata monumento nazionale.

Puerto Williams è un approdo sicuro prima di uno dei tratti di oceano più agitati del mondo ma anche una scheggia di civiltà in un territorio dove madre natura non ha mai smesso di regnare sovrana: le acque gelide del canale di Beagle, le cime innevate, foreste, ruscelli e gli animali che vivono in armonia con gli esseri umani. Le stesse lamiere arrugginite della Micalvi danno ospitalità a qualche famiglia di mammiferi selvatici. Oltre alle foche che a volte fanno capolino dagli oblò, spesso viene avvistato un gruppo di castori che nuota attorno al vecchio scafo. Nelle acque davanti al circolo gravita una piccola flottiglia di yacht a vela. Si tratta di scafi residenti ma anche barche che vi approdano dopo miglia e miglia di oceano, da e verso l’Antartide o Capo Horn. Nella clubhouse spiccano alcuni arredi originali, mentre sulle pareti rivestite in legno campeggiano bandiere e guidoni di altri circoli nautici.